sabato 4 febbraio 2012

Pratiche applicazioni di un dilemma filosofico

Come avrete capito è il periodo in cui mi immergo nelle parole, in particolare in quelle scritte o da scrivere, che mi affascinano incredibilmente e di cui non mi stanco mai.. sono loro ogni tanto a stancarsi di me. Le trovo così belle e magiche da ritenerle la più alta rappresentazione delle potenzialità della mente umana.
Detto ciò non vi stupirete che stia leggendo tre libri alla volta e che è di nuovo di un libro che ho voglia di parlarvi.
Lui lo conoscete già, ve ne ho parlato altre volte, Alexander McCall Smith, e il libro è questo: Pratiche applicazioni di un dilemma filosofico. Piccolo, scorrevole, leggero e molto piacevole.
La serie non è quella che amo di più, quella delle detective del Botswana (la mia coperta di Linus, quella che riesce a scacciare pensieri molesti e patemi di vario genere), ma quella della filosofa Isabel Dalhousie, mente intrigante e acuta. Lei si definisce una 'intromettitrice', definizione simpatica per un personaggio che, per empatia e umanità, finisce sempre nell'intromettersi nelle vite altrui nel tentativo di risolvergli difficoltà e problemi. Ad avvolgere il piccolo giallo su cui Isabel si trova ad indagare, c'è uno spesso strato di ragionamenti filosofici e comportamenti umani analizzati con precisione e cura. E' forse proprio quest'aspetto filosofico/psicologico insieme alla semplicità, all'assenza di arzigogoli onnipresente nei testi di McCall Smith, a rendermi la sua lettura così piacevole e accattivante.

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